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Robot affettivi per aiutare le persone anziane o dipendenti

Robot affettivo per aiutare le persone anziane o dipendenti. Progetto gruppo MAMI

Robot affettivi per aiutare le persone anziane o dipendenti

Il gruppo di ricerca MAmI sviluppa un robot affettivo in grado di agire in modo proattivo per aiutare le persone anziane o non autosufficienti.

Il progetto porta il titolo di “SHARA3: Sistema di assistenza olistica basato su Robot affettivi e proattivi per gli anziani”. È una delle proposte più apprezzate nei progetti di ricerca finanziati dalla Junta de Comunidades de Castilla - La Mancha e che si svolgono tra gli anni 2022 e 2025. È guidata dai professori della Escuela Superior de Informática, Jesús Fontecha e Ramón Hervas.

Questo progetto fa parte della collaborazione del gruppo di mamme con il CICESE (Centro per la ricerca scientifica e l'istruzione superiore di Ensenada, Baja California), da cui è nata l'iniziativa, e il gruppo Laboratorio di robotica sanitaria dell'Università della California a San Diego. Un robot sociale chiamato EVA è stato sviluppato da una prospettiva aperta e partecipativa. Finora, il gruppo MAmI è stato responsabile del miglioramento della sua progettazione, stampa e assemblaggio 3D, nonché del miglioramento dei servizi relativi alla naturalezza dell'interazione e dell'intelligenza dei robot, aspetti affrontati dal ricercatore Cosmin Dobrescu e dallo studente della laurea bilingue in Informatica Ingegneria Laura Villa.

Robot sociale EVA

Il progetto finanziato mira, da un approccio di ricerca applicata, a contribuire al miglioramento della qualità della vita degli anziani domiciliari attraverso l'EVA, con importanti innovazioni nella sua natura proattiva (il robot deve prendere l'iniziativa e non essere un mero attore passivo che riceve ordini, come gli attuali assistenti) e affettiva (deve sia rispondere alle emozioni, con un atteggiamento empatico, sia mostrare realisticamente una personalità e stati d'animo). Il gruppo di ricerca MAmI lavora da diversi anni su agenti interattivi per l'assistenza di persone con bisogni speciali e per il supporto alla diagnosi. Alcuni esempi, con risultati verificabili, lo sono l'uso di avatar virtuali o animali di peluche sensorizzati per supportare la gestione emotiva.

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